Si sta giungendo, forse, ad un epilogo nella torbida e deplorevole situazione di accusa di molestie sessuali in cui è stata coinvolta Activision-Blizzard. In questi mesi così turbolenti l’azienda di Irvine ha dovuto fronteggiare numerose problematiche tra citazioni in giudizio e accuse, abbandono del personale, e licenziamenti assolutamente dovuti.
La denuncia da parte dell’associazione EEOC (Equal Employment Opportunity Commission ndr.) per le pari opportunità sui luoghi di lavoro, ha informato che Activision-Blizzard era sotto osservazione già dal 2018 quando alcuni dipendenti avevano denunciato comportamenti molesti di cui l’azienda ne era a conoscenza. I dirigenti e responsabili messi al corrente di tali eventi non hanno adottato le misure necessarie per arginare questo fenomeno e punire i colpevoli in maniera efficace. La causa dell’EEOC è separata da quella presentata a luglio dalla DFEH (Department of Fair Employment and Housing).
In seguito alla denuncia dell’EEOC, Activision-Blizzard ha subito annunciato di aver stipulato un accordo con la commissione per “risolvere e rafforzare ulteriormente i programmi e le politiche per prevenire i fenomeni di molestie sul lavoro all’interno dell’azienda“. In tale accordo Activision-Blizzard ha confermato di voler creare un fondo da 18 milioni di dollari per “risarcire e fare ammenda ai richiedenti idonei“. Il denaro non utilizzato per risarcire i dipendenti inoltre, verrà donato ad enti di beneficienza che promuovono la figura femminile nel mondo dei videogiochi ed enti che si occupano dell’equità sul luogo di lavoro contro ogni molestia o discriminazione di genere.
Alle citazioni in giudizio della DFEH e dell’EEOC si è unita anche quella degli azionisti Blizzard nel mese di agosto in cui si accusa la dirigenza dell’azienda di negligenza con il conseguente danneggiamento dei prezzi delle azioni. Blizzard è anche sotto l’occhio dell’US Securities and Exchange Commision, che sta esaminando come Activision-Blizzard ha gestito le segnalazioni dei dipendenti sulle molestie, la così detta “frat-boy” e la cattiva condotta di alcuni responsabili.
Per il momento Blizzard sta allontanando tutti questi personaggi loschi che si sono resi responsabili di certe azioni. Oltre a ciò l’azienda sta intraprendendo una pulizia sui riferimenti dei molestatori/sviluppatori all’interno di giochi come World of Warcraft ed Overwatch.
Ormai trentenne si è avvicinato al mondo Blizzard con Warcraft 2 e Diablo 2, ma il titolo che più lo ha catturato è stato lo strategico StarCraft. Dopo anni passati su vari forum e blog di manga e anime come amministratore, nel lontano 2011 ritorna nell’universo di Blizzard grazie a StarCraft II e lì conosce la comunità di BattleCraft.it.
Da semplice utente nel 2014 propone la sua candidatura ed entra a far parte della redazione, con il ruolo di redattore junior. Successivamente diventa Redattore ed infine caporedattore e CM.
Appassionato di storia, letteratura e filosofia, prosegue i suoi studi per affinare sempre più la conoscenza delle lingue e delle letterature. Dal 2018 con un gruppo di amici decide di dar vita al nuovo progetto DailyQuest.