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Storia di Diablo: l’Esilio Oscuro (Parte 3)

Scritto da Massimiliano "Krogrash" Serra - 25 Ottobre 2020 alle 12:00

La Fratellanza degli Horadrim, dopo diversi anni e tanta fatica, era riuscita a sconfiggere e imprigionare i Primi Maligni all’interno delle Pietre dell’Anima, potenti frammenti della Pietra del Mondo, secondo quanto suggerito da Tyrael, l’Arcangelo della Giustizia. Ma quello che gli Horadrim ignoravano è che Tyrael non era l’unico a conoscenza delle Pietre dell’Anima. Qualcun altro era a conoscenza di tale segreto.

Leggi la Seconda Parte dell’Esilio Oscuro

Izual, il Traditore

Izual, portatore della spada runica Irazzurra, fu il luogotenente più fidato di Tyrael, noto tra le fila del Paradiso Celeste come l’Eroe della Quinta battaglia dei Cancelli di Diamante. Era un angelo dalle intenzioni oneste e sincere, ma dal carattere arrogante e spavaldo.

Molti anni prima che l’Esilio Oscuro avesse inizio, Izual venne a conoscenza di Zannascura, una potente lama forgiata nella Fornace Infernale. Trattandosi di uno strumento di annientamento, egli convenne che sarebbe stato saggio distruggerlo, piuttosto che ritrovarselo contro in battaglia. Pertanto, decise di assaltare gli Inferi Fiammeggianti.

Nonostante le controindicazioni del suo capitano, egli proseguì testardamente con il suo piano, ma l’assedio fallì e venne catturato. Torturato e corrotto dai demoni degli Inferi, Izual rivelò ai Primi Maligni alcuni dei più nascosti segreti del Paradiso Celeste, inclusa l’esistenza delle Pietre dell’Anima, di cosa fossero fatte e il modo in cui alterarle. Una volta rinchiusi in esse, avrebbero potuto corrompere l’intera umanità.

Come ricompensa per il suo servigio, egli venne torturato per anni da un sottoposto di Andariel: Rakanoth, il Signore della Disperazione. L’essenza di Izual venne separata dal suo corpo angelico e vincolata a quello di un demone, diventando l’ombra di ciò che era un tempo.

Izual Corrotto
Izual, il Traditore

La Corruzione di Mefisto

La Pietra dell’Anima di Mefisto, in seguito alla sua cattura, venne affidata agli Zakarum, un ordine religioso di piccole dimensioni, e la gemma venne nascosta in un luogo segreto nelle giungle di Kurast. Venuti a conoscenza di questo importante compito affidato al Culto, moltissimi fedeli vi si unirono, e in seguito parteciparono alla costruzione di quella che sarebbe divenuta la città-tempio di Travincal.

Con il passare del tempo, Mefisto iniziò a insinuare pensieri malvagi nelle menti dei membri del Culto. Il primo a subire la sua influenza fu il sacerdote al quale venne affidata la custodia della pietra: l’Arcivescovo Lazarus. Tentò anche di corrompere la loro guida, il Que-Hegan Khalim, ma egli non cedette, dimostrando una resistenza fuori dal comune alle sue manipolazioni. Preso dall’ira, il Signore dell’Odio lo fece uccidere e smembrare, e fece spargere i suoi resti per le giungle di Kurast. Al suo posto venne istituito Sankekur, un individuo molto più manipolabile del suo predecessore.

Arcivescovo Lazarus
Ritratto dell’Arcivescovo Lazarus

All’aumentare del controllo esercitato da Mefisto, Lazarus iniziò a comportarsi in maniera sempre più bizzarra. Smise di rispettare le regole dettate dall’Alto Concilio e lo stesso Que-Hegan arrivò a sospettare che fosse la Pietra dell’Anima ad influenzarlo negativamente. Ma a poco a poco, il Signore dell’Odio arrivò a corrompere le menti di tutti i membri dell’Alto Concilio, spingendoli a distruggere la Pietra, in modo tale che venisse liberato.

La gemma, rompendosi, si divise in sette parti. Sei di queste finirono in mano ai membri dell’Alto Concilio, mentre la parte rimanente fu presa da Sankekur. Mefisto prese possesso del corpo del Que-Hegan, riacquistando forma fisica e preparandosi alla corruzione della razza umana. Per tenere a bada i suoi servitori, fece costruire un artefatto noto come Sfera del Dominio, che gli avrebbe permesso di mantenere sotto controllo il Culto e di estendere la sua corruzione su tutta Kurast.

La liberazione di Diablo

Finalmente libero dalla sua prigione, a Mefisto non restava altro che risvegliare i suoi fratelli. Diede a Lazarus il compito di recarsi a ovest, oltre i Mari Gemelli, fingendo di intraprendere un sacro pellegrinaggio, così da estendere il Culto nella regione di Khanduras. L’Arcivescovo convinse un nobile del Kehjistan di nome Leoric a seguirlo nel suo viaggio, accompagnato da sua moglie Asylla e i suoi due figli, Aidan e Albrecht. Egli sarebbe divenuto Re di Khanduras, secondo il volere della fede Zakarum. Essendo un uomo molto religioso, scelse alcuni sacerdoti e cavalieri perché lo accompagnassero nel suo viaggio. Questo gruppo prese il nome di Ordine della Luce.

Lazarus convinse Leoric a scegliere Tristram come capitale del suo regno e a utilizzare il Monastero come suo seggio di potere, nonostante il nobile fosse rimasto deluso alla vista di tale città. Il popolo non prese bene la notizia di un nobile straniero autoproclamatosi re, ma vennero subito smentiti da Leoric, che dimostrò di essere un sovrano capace e dall’animo buono.

Re Leoric Umano
Ritratto di Re Leoric

Ma ciò di cui nessuno si accorse fu il risveglio di Diablo. Nei tempi successivi, egli iniziò a manifestarsi spesso negli incubi di Lazarus, estendendo su di lui la sua influenza, fino a quando lo convinse ad addentrarsi nelle profondità del Monastero. Senza quasi accorgersene, una notte Lazarus si ritrovò nella camera nascosta dove fu ubicata la gemma del Signore del Terrore. A quel punto, la sua volontà venne meno e si abbandonò completamente alla volontà di Diablo: prese in mano la Pietra dell’Anima e la frantumò a terra, liberando il suo nuovo padrone.

Egli lo premiò con conoscenze proibite: gli parlò dell’esistenza di Inferi e Paradiso, dell’Eterno Conflitto e del piano che i Primi Maligni avevano architettato per poterne uscire vittoriosi. Nonostante fosse libero, anche Diablo necessitava di un corpo mortale da possedere, poiché la sua essenza era molto più debole senza una forma fisica. E come corpo ospite, scelse Re Leoric in persona, l’unico che riteneva degno di possedere.

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