Questo è il primo di una serie di articoli in stile Retrospettiva in cui andremo ad esplorare il passato e scoprire cosa ci riserva il futuro dei nostri giochi e eSport preferiti creati da Blizzard in questi anni.
La Overwatch League è ritornata in auge nonostante la grave situazione che ha colpito il mondo. Il progetto Homestand che doveva avviarsi l’anno scorso è stato interrotto bruscamente dopo solo poche partite a causa della pandemia, solo ora si sta ritornando lentamente alla normalità con alcuni eventi dal vivo. Il mese di maggio ha segnato un nuovo record per la Overwatch League, registrando un incremento degli spettatori su Youtube pari a 95.000 unità, circa il 51% in più rispetto ai dati registrati lo scorso anno. Al momento vogliamo, insieme a voi, ripercorrere le tappe salienti di questa competizione per riscoprire come è nata e in quale direzione vuole evolversi la Overwatch League anche in vista dell’uscita futura di Overwatch 2 che promette fondamentali cambiamenti.
Gli Inizi
Il gioco Overwatch fu annunciato a sorpresa durante la BlizzCon 2014, la virata di Blizzard verso uno sparatutto sembra essere un azzardo per i giocatori appassionati della casa di sviluppo di Irvine. Tutti noi proveniamo da giochi come Warcraft, StarCraft, Diablo ed in particolar modo da World of Warcraft. Il gioco di carte Hearthstone era già fuori ed era stato annunciato Goblin vs Gnomi. All’intervento di Chris Metzen, volto iconico dell’azienda, seguì l’annuncio a sorpresa di Overwatch, nei mesi precedenti non ci furono leak o fughe di notizie di nessun genere. Il gioco sarà poi rilasciato nel maggio 2016 e nello stesso anno verrà annunciata una grande competizione dedicata ad Overwatch con team internazionali composti dai migliori giocatori del mondo.
L’entusiasmo era a mille, il gioco era stato accolto con successo e tutti ci aspettavamo grandi cose dal titolo. Overwatch in sé non ha tradito le aspettative dei fan Blizzard, mescolando storia dei personaggi al comparto competitivo che è andato man mano migliorando. Tra bugfix, hotfix, rework, nuovi eroi, arriva finalmente la Overwatch League che nel 2018 parte ufficialmente con quella che sarà chiamata “Inaugural Season” con un montepremi stellare di 3,5 milioni di dollari.
Il Crollo dei moba e l’ascesa di altri competitor
Quando parliamo di eSport pensiamo subito a tre grandi titoli che hanno reso celebre questo nuovo mondo che oggi sta esplodendo. Capostipite “moderno” è stato sicuramente StarCraft, seguito da Dota 2 diventato popolarissimo nel sud-est asiatico ed in seguito League of Legends che è riuscito a creare una fitta rete di tornei e competizioni a tutti i livelli. Era l’epoca dei MOBA, ai quali si aggiunse anche se in ritardo Heroes of the Storm. Gli sparatutto Arena erano stati accantonati dal pubblico e l’interesse scemò, lasciando uno zoccolo duro di competizione solo su CS:GO e il neonato Rainbow 6 uscito solo un anno prima di Overwatch entrò nelle grazie degli appassionati degli FPS tattici. I MOBA subirono una leggera inflessione, Dota 2 perderà il primato come gioco più giocato su Steam e League of Legends perderà molti giocatori senza destabilizzarsi troppo, sorte peggiore toccherà ad Heroes of the Storm che non riuscirà a decollare mai veramente.
Il 2017 fu un anno particolare per i videogiochi, gli fps competitivi erano pronti a demolire la concorrenza. Overwatch, PUBG iniziarono a dominare la scena e nel 2017 venne rilasciato anche Fortnite pronto a dare filo da torcere a tutti. I Battleroyale si diffusero, mentre Overwatch era pronta a lanciare la sua League con i primi team annunciati e pronti a darsi battaglia. Infatti l’obbiettivo dell’epoca, oltre a quello di conquistare giocatori, fu anche quello di conquistare il pubblico sulla piattaforma Twitch dove ogni giorno milioni di utenti si collegavano per seguire i loro streamer preferiti. Come ben sappiamo dove c’è abbastanza pubblico c’è anche pubblicità e quindi investitori pronti ad aprire il portafoglio e la Overwatch League ebbe immediatamente grandi accordi milionari con i vari sponsor che durano tutt’oggi.
Overwatch League in stile americano
Si partì con 16 team situati nelle grandi città americane e asiatiche, e solo due europee; le modalità di svolgimento prenderanno a piene mani il sistema competitivo sportivo americano già testato in lega basket, baseball ecc. Le squadre, separate in due divisioni, giocheranno partite programmate e i vincitori accederanno alla fase playoff. I team per partecipare devono sborsare una cifra tra i 60mila e gli 80mila dollari, che saranno ampiamente recuperati nel corso della competizione. Con l’inizio della stagione inaugurale infatti arrivano i primi sponsor dal colosso telefonico T-mobile a Coca cola, da Pringles a IBM. I soldi fioccano, i giocatori ci danno dentro e i team fanno incetta di pubblico, sponsor e visibilità.
La Finalissima dal vivo tenuta alla Blizzard Arena mostra il potenziale del pubblico dal vivo, con milioni di appassionati pronti a vedere i team della loro città o team preferito direttamente in arena. Per gli organizzatori è un occasione da non lasciarsi sfuggire, l’idea dei nuovi stadi attrezzati per ospitare eventi eSport, ed in particolare per la Overwatch League, inizia a prendere forma nella mente dei manager dei vari team.
Una bolla pronta ad esplodere tra disinteresse e noia
Nel 2018/2019 la bolla della Overwatch League era satura e pronta ad esplodere. La decisione di bloccare i ruoli, sia per le partite competitive sia per la League, causò un enorme stallo in gioco. Le composizioni di eroi erano sempre tutte uguali con 2/2/2 (Tank, Curatori e DPS), di conseguenza anche le tattiche e gli approcci di gioco (che si erano visti timidamente durante la stagione inaugurale) divennero monotoni da vedere. Nel terzo anno di vita il gioco iniziò a perdere colpi tra gli appassionati e le motivazioni furono variegate. In primis la monotonia del gioco, con i ruoli bloccati anche i proplayer si erano affranti ad una tattica pressoché invariata e le poche giocate sensazionali si potevano contare sulla punta delle dita e l’aggiunta di nuovi eroi non spostò la lancetta del divertimento.
Il più grave errore che l’organizzazione della Overwatch League potesse fare era rimanere statica, immobile nei cambiamenti. Il trailer di presentazione affermava che questa competizione doveva coinvolgere più Paesi possibili col passare del tempo, invece ci si trovò con solo 4 team in più arrivando ad oggi con un complessivo di 20 squadre, per lo più americane e asiatiche. Il circuito della Overwatch League è proibitivo per chi non ha tantissimo da investire, e i Contenders nati per dare respiro alle piccole realtà di gioco (come il nostro Paese) si rivelarono poco ispirate e allettanti. Ad onor del vero c’è anche da sottolineare l’incapacità del nostro Paese di creare una infrastruttura che sostenga l’eSport a lungo termine e che sia capace di creare un ecosistema di tornei sempre vivo per Overwatch, poiché i giocatori e appassionati non sembrano mancare.
La critica della comunità, non solo italiana, era appunto sul supporto che Blizzard ed in particolar modo la Overwatch League non riusciva a dare alle piccole realtà. La triplice formula suddivisa in Open Division, Trials e Contenders cercò di dare ossigeno al comparto competitivo regionale, così come la Overwatch World Cup che non ebbe un sostegno così preponderante. L’impegno di moltissimi giocatori si è sciolto come un ghiacciolo al sole, e la Overwatch League è rimasta l’unica stella a brillare. L’abbandono della partnership con Twitch e il nuovo sodalizio con Youtube diedero un bel colpo di grazia. Infatti con Twitch era possibile ottenere ricompense in gioco, mentre su Yotube non fu subito implementata questa funzione. Il malumore e le visual, almeno in occidente erano in calo.
In ultima analisi bisogna ricordare anche alcuni scandali che hanno investito alcuni giocatori, accusati di molestie, mobbing e altre amenità che hanno portato malumore e scontento tra le fila di coloro che avevano dato fiducia a questi “idoli” dell’eSport.

La ripresa e la Pandemia
L’abbandono clamoroso di Nate Nanzer segnò una scossa per il mondo della League. L’attenzione mediatica era calata e l’addio di colui che praticamente aveva portato sponsor importanti e dato una giusta direzione alla League sembrò dare il colpo finale. La competizione scemava, i dati del 2019 erano poco rassicuranti in un settore che punta ad avere il maggior numero di spettatori possibile, e un colpo del genere è difficile da digerire. Con Pete Vlastelica si apre una nuova era e di lì a poco verrà l’idea vincente di slegare i team dal “mondo virtuale” e portarli in quello reale. La Grand Finals aveva già riscosso successo dal vivo e altri piccoli eventi riuscirono a trainare l’idea.
L’organizzazione della Overwatch League era pronta a lanciarsi in questa nuova sfida, complice anche le visionarie idee portate avanti da alcuni team come quella dei Philadelphia Fusion e la nuova Arena. Questi eventi dal vivo vennero chiamati “Homestead” ed erano pronti ad accogliere centinaia di migliaia di spettatori nelle città di origine di ogni singola squadra, l’idea di Nate Nanzer sembra essere vincente e i primi eventi sono un successo, con i botteghini che segnano tutto esaurito alla prevendita per accedere agli eventi Homestand.
Il 2019, anche se in calo, termina con ottime prospettive per il futuro della Overwatch League. Dopo un calo fisiologico di spettatori (complice anche il disinteresse della comunità nei confronti del gioco), i nuovi accordi, le nuove programmazioni delle partite, i vari tornei interni e soprattutto la vendita dei diritti di trasmissione ai colossi cinesi ha garantito la sopravvivenza della OWL che progettava un inizio scoppiettante per il 2020. Poi la pandemia, il blocco delle competizioni dal vivo che hanno messo fine temporaneamente al progetto. Tutto il mondo è tornato in LAN e anche la OWL si è dovuta adattare, senza perdere le speranze.
Considerazioni Finali
La domanda che tutti si pongono è: la Overwatch League è ancora seguita e soprattutto intrattiene? La risposta è “Sì, ma con riserva”. Alla luce dei dati più o meno ufficiali, quello che si può constatare è che gli spettatori sono sensibilmente diminuiti tra il 2019 e il 2020, il cambio di piattaforma da Twitch a Youtube ha dato i suoi effetti negativi , ma non è l’unica colpa. Le cause sono molteplici e vanno dalla completa stagnazione della competizione con tattiche sempre uguali e novità centellinate, all’assenza di tornei locali fino ad arrivare agli scandali che hanno coinvolto alcuni proplayer della OWL.
La Overwatch League e Blizzard non sono state a guardare e i nuovi accordi con i colossi cinesi dello streaming hanno garantito nuovo ossigeno alla competizione, e l’aggiunta di altri “tornei nel torneo” come Widowmaker 1v1 e All-Stars hanno contribuito ad arricchire la varietà dello spettacolo per la OWL. In America c’è ancora tanta gente che segue i team della propria città, cosa che invece non accade in Europa dove l’interesse è scemato notevolmente. La nascita di nuove competizioni per altri giochi ha sicuramente influenzato l’interesse del pubblico che ha preferito seguire altri tornei eSport spostandosi così in massa da un gioco ad un altro abbandonando la Overwatch League. Ritornando alla domanda principale: la Overwatch League continua ad intrattenere? I match risultano gradevoli e divertenti, per chi gioca c’è sempre da imparare qualche trucchetto in più con questo o quell’eroe in una determinata mappa, per poi riproporla quando si entra in lobby in modalità classificata e sorprendere gli avversari. Le ricompense hanno riavvicinato alcuni appassionati e mantenuto incollati gli irriducibili, unico neo è l’esclusione costante dell’Italia da ogni qualsivoglia Giveaway o concorso per ottenere omaggi, skin e oggetti vari targati OWL, un problema determinato ovviamente dalla nostra macchinosa burocrazia e dal sistema fiscale. La OWL ha ormai un “microclima” con il suo torneo maggiore e minore, e il suo nucleo di appassionati, ma basterà questo per mantenerla in vita per tanti altri anni ancora?
Overwatch e la Overwatch League devono ammodernarsi, la nuova modalità PvP in 5 contro 5 potrebbe cambiare le carte in tavola e dare uno scossone al gioco, insieme ad una organizzazione maggiore con nuovi tornei locali. Il gioco e la sua competizione eSport saranno alla svolta decisiva con l’uscita di Overwatch 2, scopriremo insieme cosa ne sarà di questo franchising.
Tutte le competizioni, i Vod e tanti altri contenuti potete trovarli sul canale Youtube ufficiale o sul sito overwatchleague.com.
Il re dei Nerd in redazione, vanta la sua vasta conoscenza in molti campi, dai manga ai videogame. Il titolo Blizzard che più lo ha conquistato è stato StarCraft (senza dimenticare la saga di Diablo e poi Overwatch) ed è proprio grazie a questo titolo che ha iniziato a scrivere per BattleCraft nel lontano 2012, ed ha collaborato anche con altre testate online e blog. Poi con un gruppo di Amici decide di fondare DailyQuest e portare avanti il retaggio di Blizzard. Il caporedattore più goliardico di tutti.