“Agli Elfi della Notte, che hanno perso le loro speranze, dono l’abilità di Sognare ancora. Di Sognare, di Immaginare, perché in questo c’è la migliore possibilità di ricostruire, di guarire, di crescere…”
Ysera la Sognatrice
Amirdrassil, il nuovo Albero del Mondo, si staglia ormai fiero all’orizzonte delle Isole dei Draghi. Nato da un seme piantato nelle Terretetre, è cresciuto nel Sogno di Smeraldo, una dimensione onirica che come avventurieri e ricercatori abbiamo spesso visitato. Ma cos’è questo reame incantato? Quali sono le sue origini? Lo scopriremo insieme in questo nuovo volume dei Dischi di Norgannon!
Cos’è il Sogno di Smeraldo
Il Sogno di Smeraldo è un vasto reame in continuo cambiamento, che esiste fuori dai confini del mondo fisico, ed é tradizionalmente considerato il regno dell’ex Aspetto dei Draghi Ysera. Il Sogno di Smeraldo rappresenta come Azeroth sarebbe stata se la vita intelligente non avesse alterato la sua superficie, o come un giorno potrebbe tornare ad essere.

Il Sogno condivide un legame antichissimo con il reame di Selvarden, dove gli spiriti affini alla natura – come del resto la stessa Ysera – riposano nelle Terretetre. Il Sogno e Selvarden sono come due opposte fioriture dello stesso albero, dove la prima è la manifestazione di primavera ed estate e la seconda invece di autunno ed inverno. Il Sogno è la Vita al suo apice, è la fioritura e la rinascita; Selvarden è invece la sua decadenza, la fine del ciclo ma anche il riposo prima del risveglio. Nella loro essenza più intima, il Sogno e Selvarden sono la più alta espressione della relazione tra fine e inizio, fra Morte e Vita, intese non solo come momenti, ma proprio come Forze Cosmiche.
Il Sogno è una dimensione in continuo cambiamento. Gli spiriti e la magia naturale la definiscono e modificano la percezione nei mortali della realtà. Il Tempo e le distanze non significano nulla qui: un giorno nel mondo fisico può equivalere a decenni nel Sogno.
Ysera, la protettrice del Sogno
Come anticipato, il Sogno di Smeraldo é sotto la protezione dell’Aspetto dei Draghi Verdi, prima Ysera e oggi Merithra. Stando alla storia conosciuta finora – premessa doverosa, viste le ultime dichiarazioni di Blizzard in merito – dopo che i Titani diedero forma ad Azeroth mandarono Ysera in una trance eterna e le diedero il compito di fare la guardia su tutta Azeroth dalle visioni del Sogno. Come conseguenza, i draghi verdi controllano ogni portale d’ingresso al Sogno, e vivono in un perenne stato di ‘duplice percezione’ dove vedono sia le reali forme del pianeta che quelle del sogno. I draghi verdi hanno la capacità unica, infatti, di percepire perfettamente ciò che li circonda anche a occhi chiusi: la trance perenne di cui fanno esperienza in vita permette loro di essere comunque sempre consapevoli di ciò che accade.

A differenza di Azeroth, il Sogno di Smeraldo è un regno prevalentemente spirituale e non fisico. Tutti coloro che entrano nel Sogno possono influenzarlo, ma con effetti minori e solo temporaneamente. La struttura stessa del Sogno, inevitabilmente, si ‘riallinea’ a sé stessa, alla fine. Nemmeno Ysera può cambiare permanentemente il Sogno (non che lei abbia mai voluto farlo, s’intende) e non è lei a controllarlo: è invece più sensato dire che è il Sogno a controllare lei, a guidarla nelle sue decisioni e a consentirle di vegliare sul percorso evolutivo stesso del mondo.
“Così reale da sembrare vero!”
Le creature di Azeroth possono visitare il Sogno sia fisicamente che durante l’atto del sognare. Quando lo spirito di un individuo visita il Sogno, lasciando la sua forma fisica nel mondo materiale, si manifesta in esso utilizzando la sua forma onirica, che di norma appare e si comporta molto similmente a quella fisica. Perciò, per molte creature, muoversi nel Sogno è molto simile a muoversi nel mondo materiale, a dispetto della natura puramente spirituale del piano dimensionale. I druidi con sufficiente abilità o esperienza hanno la capacità di vedere oltre la realtà fisica, in maniera similare ai draghi verdi. Sono anche in grado di muoversi, nel Sogno, in modi impossibili nel reame fisico: scattando a grande velocità, volando o anche passando attraverso oggetti solidi. Raramente, anche soggetti non addestrati nelle arti druidiche possono raggiungere queste capacità.
Come anticipato, il Sogno può essere minimamente influenzato da tutti i sognatori per periodi di tempo limitati. Nessuna creatura vivente se non i Titani può imporre cambiamenti permanenti al Sogno. Il reame ha la sua fisiologia, la sua ecologia, e una varietà di abitanti sia senzienti che non. La mancanza di temporalità del Sogno è la ragione per la quale i draghi verdi, che spendono la maggior parte della loro vita in quella dimensione, godono di una vita così lunga. In particolare i consorti di Ysera sono considerati quasi immortali, visto che spesso risiedono perlopiù nel Sogno stesso.
Geografia e origine del Sogno di Smeraldo

Un aspetto interessante che molti ignorano è che il Sogno di Smeraldo è composto da vari livelli, e solo quello più superficiale è da considerare quello ‘reale’. I titani hanno impiegato eoni per plasmare Azeroth, e di conseguenza il Sogno riflette queste varie versioni del pianeta: ciò che è stato, ciò che sarebbe potuto essere, ciò che potrebbe diventare. Questi vari ‘strati’ del Sogno si compenetrano e si intersecano, e alcuni di essi sono solo delle ‘bozze’, limitate e circoscritte, di ciò che è poi effettivamente il Sogno.
A creare il Sogno fu il Guardiano Freya durante l’Ordinamento di Azeroth. Il reame avrebbe dovuto servire da ‘progetto’ per il pianeta. Alcune fonti dicono che Freya creò il Sogno dal nulla, altre che questo piano interdimensionale sia sempre esistito, nato dalla dormiente Anima del Mondo del pianeta, e che Freya semplicemente ha attinto ad esso per plasmare il Sogno come lo conosciamo oggi e comunicare tramite esso con il titano nascente.
G’Hanir, l’Albero Madre
Nel Sogno, Freya piantò G’Hanir, l’Albero Madre. Da esso nacquero fiori e frutti che lentamente popolarono l’intero piano. Freya scolpì il Sogno in vari modi e fogge, ma G’Hanir restò il primo seme, l’albero più grande e più luminoso. Per millenni, G’Hanir è stato una fonte di guarigione ed equilibrio per il Sogno e per il mondo fisico, e una guida per la vita e la natura su Azeroth.
Da G’Hanir proviene il seme di Fu Zan, il Primo Albero: Freya lo piantò nella regione di Azeroth che un giorno sarebbe diventata Pandaria, vicino alla Valle dell’Eterna Primavera. Da Fu Zan derivano tutte le foreste di Pandaria.
La prima connessione tra il Sogno e Azeroth fu il Portale del Sogno, nelle Isole dei Draghi. Le magie naturali fluirono attraverso di esso, incoraggiando la vita a crescere e fiorire nei Giardini di Smeraldo. Ai bordi di questa regione presero forma le rigogliose Pianure di Ohn’ara, che rappresentano loro stesse, ancora oggi, la fauna e flora primordiali del Sogno.
Nordrassil e i druidi
Venne poi la Guerra degli Antichi e la Grande Separazione. Nozdormu, Ysera e Alexstrasza benedissero l’Albero del Mondo, Nordrassil, piantato sul nuovo Pozzo dell’Eternità, e lo collegarono al Sogno di Smeraldo per impedire che le energie del Pozzo continuassero a crescere incontrollate. I poteri del Sogno, infatti, avevano un’influenza calmante e riequilibrante su quelli caotici e vorticosi del Pozzo. Questa connessione permise ai druidi di Azeroth di viaggiare e muoversi liberamente nel Sogno.
Da allora, tutti i druidi periodicamente entrano in ibernazione per rafforzare la loro connessione col Sogno. Grazie a questi a volte lunghissimi periodi di letargia, i druidi apprendevano nuove nozioni sul Sogno e sul mondo naturale, lezioni che si nascondevano anche nella più sottile foglia d’erba. I druidi modellarono le foreste di Val’sharah, nelle Isole Disperse, per essere un omaggio e un riflesso del Sogno, non più di un eco, ma quanto di più simile al Sogno si potesse trovare nel mondo reale.
Durante la Terza Guerra, i druidi guidati da Malfurion Grantempesta potenziarono Nordrassil con le energie di incalcolabili spiriti di Kaldorei. Tutto questo potere esplose in un’onda di energia che uccise il demone Archimonde, segnando la fine della guerra e la sconfitta della Legione infuocata. Questo privò però Nordrassil, che comunque sopravvisse, delle benedizioni degli Aspetti. Il nobile sacrificio degli Elfi della Notte si tradusse anche nella perdita della loro immortalità e del loro collegamento spirituale con il Sogno di Smeraldo. Da allora, anche per i druidi più capaci, accedere al Sogno divenne sempre più difficile.
Un nuovo Albero del Mondo
Per questo motivo, l’arcidruido Fandral Elmocervo propose di far crescere un altro Albero del Mondo anche senza la benedizione degli Aspetti. Posizione che trovò la forte opposizione di Malfurion, il quale riteneva che in quel modo l’albero sarebbe stata un’aberrazione. Ma quando Grantempesta cadde in un misterioso coma, proprio Fandral gli succedette come guida dei druidi e il suo primo atto fu proprio guidare il Circolo Cenariano nella cura di Teldrassil, il nuovo Albero del Mondo, non collegato né al Sogno né al Pozzo dell’Eternità, ma contrariamente alle speranze di Fandral, Teldrassil non ripristinò l’immortalità dei Kaldorei.
La creazione di Teldrassil non fu l’unica blasfemia commessa da Fandral nella sua vita: circa 4500 anni prima della Prima Guerra, l’arcidruido prese sei rami da Nordrassil e li piantò in tutto il mondo, sopra i giacimenti di saronite che avevano iniziato a comparire nel mondo. Il metallo, sangue del dio antico Yogg-Saron, stava iniziando a corrompere il pianeta e Fandral credeva che con il potere dell’Albero la corruzione sarebbe stata eradicata. Il suo piano ebbe successo, ma a un prezzo che i Kaldorei avrebbero scoperto solo molto tempo dopo.
Andrassil e l’origine dell’Incubo di Smeraldo
I sei rami di Nordrassil crebbero tutti per diventare dei Grandi Alberi, tranne Andrassil, che sbocciò fino a diventare un nuovo Albero del Mondo. Ma le sue radici andarono troppo in fondo, troppo in profondità, fino a toccare la prigione di Yogg-Saron nelle profondità di Nordania. Il potere del Dio Antico corruppe l’Albero, facendo impazzire le forme di vita attorno. I druidi, resisi conto della situazione, con dolore distrussero Andrassil credendo in tal modo di distruggere la corruzione, interrompendo così il tocco di Yogg-Saron, ma era già troppo tardi. Il Dio Antico aveva usato la connessione per accedere al Sogno di Smeraldo stesso e attraverso questa connessione, gli Dei Antichi diffusero semi di corruzione nel Sogno, che nel tempo inquinarono la sua trama e si svilupparono in una versione distorta e malvagia di esso: l’Incubo di Smeraldo. Se Yogg-Saron fu colui che aprì la via, N’zoth fu il principale artefice della sua corruzione.

Il Sogno di Smeraldo è stato teatro di diverse guerre e conflitti nel corso dei secoli. In tempi recenti, soprattutto, l’Incubo di Smeraldo – governato dal Signore dell’Incubo, una figura che prendeva le sembianze di un enorme albero marcescente – stava per avere il sopravvento sul Sogno. Il Signore dell’Incubo aveva sferrato un attacco micidiale dopo la caduta del Re dei Lich, riuscendo quasi a corrompere tutto il Sogno. Ma l’arcidruido, con l’aiuto combinato delle forze di Azeroth, riuscì a sconfiggere il nemico e a ricacciarlo indietro, nelle profondità del Sogno, confinando l’Incubo in una porzione della Frattura di Aln.
Il Signore dell’Incubo
In seguito, si scoprì che il Signore dell’Incubo non era altri che Lord Xavius, l’antica nemesi di Malfurion. Dopo il Cataclisma, l’arcidruido – che finora ignorava la vera natura dell’Incubo, e chi ne fosse il Signore – scoprì l’origine della corruzione e rabbrividì sentendo il tocco degli Dei Antichi. L’attacco di Alamorte su tutti i fronti coinvolse anche il Sogno, che continuava a riversare corruzione dall’Incubo di Smeraldo seppure indebolito. Alla fine, nell’Ora del Crepuscolo, Ysera e gli altri Aspetti persero i loro poteri, demandando ai mortali, e nello specifico ai druidi, la sorveglianza e la protezione del Sogno di Smeraldo.
Durante la Terza Invasione della Legione Infuocata, Xavius fu rigenerato dalle forze demoniache alle quali si unì per distruggere definitivamente gli odiati Kaldorei. Col suo ritorno, anche l’Incubo tornò a crescere nel Sogno di Smeraldo. Grazie alla malvagità dell’Incubo, il satiro, che aveva raggiunto nuovi picchi di potere, riuscì a corrompere un potente artefatto noto come Lacrime di Elune e, attraverso di esse, a trasformare Ysera in un potentissimo drago d’incubo. Mise così l’Alta Sacerdotessa Tyrande Soffiabrezza davanti a una scelta terribile: difendere il Tempio di Elune a Val’shara dagli attacchi di Ysera ormai corrotta, o salvare il suo amato Malfurion, fatto prigioniero da Xavius e rinchiuso nelle profondità dell’Incubo di Smeraldo. Tyrande fece ancora una volta la scelta più dolorosa, scelse il dovere: uccise, costretta, l’amica di una vita Ysera e demandò agli avventurieri che l’avevano assistita la missione di ritrovare Malfurion.
Nell’inseguimento di Xavius dentro le profondità dell’Incubo, gli avventurieri aiutati da Malfurion riuscirono infine a distruggere dapprima la sua ombra distorta, infine la sua vera forma, liberando per sempre il Sogno dalla nefasta presenza del satiro e dall’influenza della corruzione. Ma, come poi si sarebbe scoperto, un piccolo fiore di pura energia del vuoto era rimasto nel Sogno, pronto a crescere e ad attecchire ancora e solo l’intervento del portatore del Cuore di Azeroth servì a ripulire completamente il Sogno dalle influenze maligne degli Dei Antichi.

Amirdrassil, la Corona dell’Armonia
Proprio nel Sogno di Smeraldo è sbocciato Amirdrassil, il nuovo Albero del Mondo. Durante la sua permanenza nelle Terretetre, Tyrande, aiutata da Shandris Piumaluna e dalla Regina d’Inverno, ha attraversato un lungo percorso di guarigione fisica e spirituale. Grazie ad esso, si è infine ricongiunta col suo ruolo ancestrale di guida e sacerdotessa, e ha infuso tutte le speranze sue e del suo popolo in un seme benedetto da Elune, intriso del potere di migliaia di anime di Kaldorei morti durante la Quarta Guerra e il Rogo di Teldrassil. Grazie all’aiuto dei nuovi Aspetti e degli avventurieri che hanno combattuto la minaccia dei Primalisti e di Fyrakk l’ardente, Amirdrassil ora si erge fiero, forte e sano: un faro di speranza per tutta Azeroth, un simbolo di guarigione e di armonia, una nuova casa per tutti i profughi Kaldorei.
Visitate le pagine di Lore is Magic per tutto ciò che riguarda la storia di Warcraft!
- Sito web
- Telegram
- Podcast: WoWCast – Storia di Azeroth
- YouTube
- Per tutti gli altri contenuti
In caso vi foste persi l’ultimo volume di questa rubrica: