Questo articolo contiene riflessioni che appartengono all’autore, alla Redazione di DailyQuest e ai suoi collaboratori. Quanto espresso di seguito sono semplici opinioni personali e come tali possono o meno essere condivise. Ringraziamo Mika e Cadun per averci fornito anche la loro opinione contribuendo alla stesura di questo articolo.
Nella prima parte della nostra analisi abbiamo analizzato la world experience di Battle for Azeroth e l’itemizzazione. In questa seconda parte andremo ad analizzare le peculiarità dell’espansione per poi spostarci su lore, ambientazioni e contenuti delle patch.
Nella parte relativa alle peculiarità di Battle for Azeroth analizzeremo Scorrerie, Fronti di Guerra e Razze Alleate. Dopo parleremo di ambientazione, lore e contenuto delle patch. Infine vedremo di tirare le fila e cercheremo di dare una valutazione complessiva di questa settima espansione di World of Warcraft.
Peculiarità dell’espansione
Scorrerie sulle Isole
Uno dei contenuti caratterizzanti di BfA, che durante la sua presentazione sembrava dover rivoluzionare la monotonia dei contenuti, sono le Scorrerie sulle Isole. Inizialmente molto divertenti e semplici si sono rivelate solamente un modo diverso, e relativamente veloce, per farmare Azerite. Nonostante questo le Scorrerie hanno portato una lieve brezza di varietà nell’end-game, essendo presenti in diverse modalità, compresa una PvP.
Il problema come detto è che, sebbene fossero presentate come contenuto randomico, si sono alla fine rivelate sempre la stessa minestra. Settimanalmente cambiano le isole ed i nemici affrontati, ma non c’è nulla di veramente interessante. Una volta arrivati al massimo con il Cuore di Azeroth le Scorrerie perdono importanza. A questo si aggiunge l’iniziale frustrazione nel non capire come fossero ottenibili oggetti cosmetici e collezionabili ad esse collegati. La valuta ottenuta al loro completamento risultava quasi inutile inizialmente, e i Dobloni del Marinaio si sono rivelati interessanti solamente con l’aggiunta del Mercante.
Questo NPC, pur offrendo oggetti collezionabili e cosmetici, ha solo messo una pezza alla iniziale inutilità della valuta. Sono infatti rimasti dubbi su determinate ricompense. L’aggiunta di un secondo mercante con la patch 8.3 ha in parte aggiustato anche questo difetto. L’acquisto di casse legate ad una determinata isola ha ridotto la frustrazione nell’ottenimento dei collezionabili.
Purtroppo, come già scritto, le Scorrerie restano un contenuto interessante sulla carta, sfruttato solamente come sistema di farming risultando poco innovativo.
Fronti di Guerra
L’altra grande novità e peculiarità di BfA sono stati i Fronti di Guerra. Presentati come direttamente ispirati dalle meccaniche di Warcraft III, i Fronti di Guerra avrebbero dovuto essere il cardine narrativo di Battle for Azeroth, dando piena rappresentazione della guerra tra le due fazioni. La meccanica ciclica di questo contenuto, che alterna fase di battaglia e fase di raccolta risorse, ricalca la meccanica dei contributi per le costruzioni sulla Riva Dispersa. I Fronti di Guerra hanno ripreso questa meccanica dandogli un senso, narrativamente parlando: l’intera fazione deve cooperare per raccogliere risorse.
Inizialmente i Fronti di Guerra sono stati ad accesso libero per tutti i personaggi di livello massimo, consentendo quindi di vestire i propri alt molto velocemente. Questa dinamica è stata poi abbandonata, avendo impostando un livello oggetti minimo per potervi accedere.
Benché alla lunga monotono, ripetitivo e poco impegnativo, il Fronte di Guerra sulla carta aveva ottime potenzialità, che tuttavia sono andate sprecate. L’impossibilità di perdere, la poca varietà tra una battaglia e l’altra unita alla presenza di soli due Fronti ha fatto presto stufare i giocatori.
Un piccola speranza è stata data con l’introduzione della modalità Eroica, risultata più complessa con anche la possibilità di perdere. Ma una volta capito in che ordine conquistare i vari punti del Fronte e come respingere i primi assalti nemici, anche la modalità Eroica è diventata monotona. Una cosa da fare al volo, appena possibile, per poi tornare alla propria routine fino all’attivazione del prossimo Fronte.
Sarebbe bastata l’aggiunta di una modalità PvP, in cui due gruppi di giocatori si affrontano, o l’introduzione di qualche modificatore in stile Mitica+ per dare varietà e dinamicità a questo contenuto. Inoltre anche la presenza di due soli Fronti non ha fornito una grande varità per questo contenuto. Dopo Rivafosca non ne sono stati aggiunti altri, sebbene a livello narrativo regioni adatte ad ospitare un Fronte di guerra ce ne sarebbero state parecchie. Basti pensare alle Savane o Gilneas o anche alle Radure di Tirisfal.
Razze Alleate
Probabilmente la novità più apprezzata e meglio integrata dell’intera espansione, le Razze Alleate hanno contribuito enormemente all’immersività della trama. Cercare nuovi alleati per la guerra in corso, ha reso le Razze Alleate un contenuto perfettamente sensato a livello narrativo, nonostate alcune criticità. In totale Battle for Azeroth aggiunge ben 10 Razze Alleate, 4 ottenibili già durante Legion e 6 proprie dell’espansione.
La grande criticità di queste Razze è il loro sistema di sblocco, l’ottenimento del livello massimo di reputazione con una determinata fazione. Questo rende il loro sblocco particolarmente difficoltoso e frustrante per i nuovi giocatori. Vale in modo particolare per le Razze Alleate legate ai contenuti di Legion. Altra piccola pecca sta nelle razze in sè: di fatto, esclusi i Vulpera, tutte le altre Razze Alleate sono delle opzioni di personalizzazione diverse per le Razze base del gioco.
Altro
Ambientazioni
Le ambientazioni di Battle for Azeroth sono ottime, le sei zone proposte nella fase di levelling sono molto varie ed offrono ambientazioni dettagliate con storie interessanti. Tra i due continenti probabilmente quello più vario è Zandalar, che passa dalla giungla di Zandalar alla palude di Nazmir, per finire con il deserto di Vol’dun. Kul’tiras risulta invece un po’ più piatta a livello di ambientazione, le varie zone variano poco in confronto.
Anche le zone di Meccagon e Nazjatar risultano bellissime nella loro ambientazione, molto caratterizzate e piene di piccoli dettagli ambientali che aiutano nell’immersione.
Piccola menzione d’onore va fatta anche per quelle zone del mondo che hanno subito un rework proprio con BfA: Altopiani d’Arathi, Radure di Tirisfal e Rivafosca. Tutte e tre le zone offrono panorami emozionanti e dettagliati. Se c’è una cosa che World of Warcraft sa fare bene sono le ambientazioni e Battle for Azeroth ne è l’ennesima conferma.
Lore
Sebbene l’incipit dell’espansione non sia tra i più emozionanti, avendo fatto storcere il naso a molte persone all’interno della community dopo il suo annuncio, le storie narrate in Battle for Azeroth sono di tutto rispetto. L’introduzione narrativa presentata con la pre-patch con la Guerra delle Spine ha dato il via a quella che sarebbe stata una delle narrazioni meglio riuscite.
Tra cinematic pre-renderizzate e filmati in CGI, Battle for Azeroth ha certamente lasciato il segno. Le storie delle diverse zone hanno avuto un’impatto notevole sulla trama nel suo complesso, l’aggiunta di nuovi personaggi è risultata armonica senza andare ad oscurare eccessivamente i “mostri sacri” della lore di WoW.
A livello narrativo l’immersione in gioco è stata approfondita, potendo ascoltare alcuni dialoghi tra diversi NPC. Questi esprimono le loro idee e sentimenti come farebbe qualunque abitante di una qualunque città, fornendo uno spaccato bellissimo della vita su Azeroth. Dall’altra parte i grandi personaggi hanno avuto tutto lo spazio necessario a crescere, maturare, creare nuove storie e interagire tra di loro. La sola grande difficoltà riscontrata in questa narrazione è stata la voluta presenza di “buchi”. Il non conoscere appieno i piani di alcuni personaggi ha reso la storia fumosa e dubbia in alcuni punti.
Altra nota amara è stato il finale, il filmato di uccisione di N’zoth ha lasciato delusi molti giocatori, specialmente dopo i filmati dedicati alla fine della Quarta Guerra, ci si sarebbe aspettato qualcosa di simile. Nonostante tutto, la storia di Battle for Azeroth è risultata interessante e ben narrata, con alcuni punti sfruttati troppo poco. Basti pensare ad Azshara e Nazjatar o lo stesso N’zoth, relegati a contenuti da singola patch nonostante il loro peso “storico” non indifferente.
Contenuti
Forse il vero tasto dolente di Battle for Azeroth, i contentui in questa espansione non sono mancati, anzi. Il problema non sta nella quantità, ma nella qualità. Le varie patch di BfA sono state corpose, con novità sempre molto interessanti: la vera pecca è che molti dei contenuti si sono rivelati alla fine un modo diverso per presentare il farming.
Intendiamoci, all’interno di un gioco come World of Warcraft il farming è parte integrante del pacchetto. Ci sono MMO in cui questa componente è certo maggiormente presente rispetto a WoW. Il punto è che in BfA l’impressione è stata quella di avere ottime idee, ma di non sapere come farle funzionare al meglio. La patch 8.2 con Nazjatar ne è un’esempio perfetto. Zona nuova, sistema dei seguaci, Battaglia per Nazjatar; tutto alla fine si è ridotto al semplice farming di diversi tipi di valuta.
La nota positiva è che il rilascio dei contenuti è avvenuto sempre entro tempistiche giuste, né troppo presto né troppo tardi. Lo schema utilizzato con Legion è stato lievemente rivisto non fornendo più un timer certo. Vi ricordate i famosi 77 giorni?
Conclusioni
Battle for Azeroth è un espansione piena di idee, alcune innovative e altre meno, ma sulla carta tutte molto valide. Il problema risiede proprio in questo. Le idee di BfA pur essendo valide vanno incontro ad una realizzazione che lascia a desiderare.
Questo discorso vale per l’itemizzazione e per le peculiarità, idee buone che però sono andate incontro a molti problemi. A questo va ad aggiungersi una “sordità” da parte degli sviluppatori in merito ad alcune problematiche evidenziate dalla community.
L’impressione generale è che BfA sia stata un’espansione ideata da un gruppo, ma realizzata da qualcun altro. Nonostante questo si presenta come un’espansione divertente, molto giocabile che però non è riuscita a sviluppare appieno il suo potenziale. Questo soprattutto sul lato del gameplay.
In linea generale, arriva appena oltre la sufficienza, dovuto in larga parte all’ottima narrazione e alla grande mole di idee nuove. Quello che pesa sono le dinamiche di gameplay, il farming e la mancanza di attenzione ad alcuni dettagli importanti per i giocatori. Un’esempio su tutti: le Essenze.
Non sono d accordo nel definire i Vulpera come solo originali come razze alleate, anche gli umani di Kul Tiras e i Troll Zandalari lo sono, assolutamente nuovi, gli orchi anche hanno una serie di modifiche che li differenzia bene a mio parere, gli esuli per quanto si rinfacciano al modello dei night elf si differenziano tantissimo. Le altre razze pur essendo le stesse modificate hanno ottime caratteristiche che le fanno risaltare. I Forgialuce sono quello più deludenti sicuramente.
Non capisco la critica alla monotonia delle attività. E’ un mmorpg, è monotono per natura. Dopo la prima settimana di gioco e aver sperimentato tutte le attività almeno una volta, quello che segue è semplicemente un ripetersi delle stesse cose ad ogni nuovo reset. Lo stesso discorso vale per l’obsolescenza dei contenuti: man mano che si progredisce attraverso l’espansione nuovi contenuti vengono aggiunti e quelli vecchi perdono di valore (se non per farmare achi e oggetti estetici). E’ così anche per i raid e dunque è normale che lo sia per altri contenuti quali scorrerie sulle isole e fronti di… Leggi il resto »