Dopo la pausa estiva, torna l’appuntamento mensile con i Dischi di Norgannon! In questo mese di settembre continuiamo ad parlare degli Aspetti Draconici in attesa di Dragonflight, e lo facciamo andando a scoprire la storia di quello che è forse l’Aspetto più affascinante di tutti: Nozdormu.
Il Guardiano del Tempo
La storia antica di Nozdormu è quella comune a tutti i suoi compagni proto-draghi. Egli si trovò a combattere e sconfiggere Galakrond, il cosiddetto Padre dei Draghi, diventando subito dopo, insieme ad Alexstrasza, Malygos, Ysera e Neltharion, uno dei cinque Aspetti Draconici di Azeroth. Per la precisione, Nozdormu ricevette una parte del potere del leader dei Titani, Aman’thul, il quale gli conferì il compito di vegliare sulle infinite vie del Tempo, grazie anche all’aiuto dello Stormo Bronzeo, del quale divenne il leader. Grazie a questo particolare tipo di potere, quello che divenne da allora conosciuto come il Senza Tempo, fu il solo tra gli Aspetti (e tra i mortali) e conoscere l’esatto momento della propria morte.
In difesa di Azeroth
Da quel momento in poi, Nozdormu svolse il suo ruolo di protettore di Azeroth insieme ai suoi compagni Aspetti. Il primo conflitto in cui i Draghi diedero prova di sé fu quella che è passata alla storia come la Guerra dei Winterskorn*, che vedeva contrapposti i selvaggi Vrykul ai Terrigeni. Per risolvere questo conflitto, gli Aspetti dovettero entrare tutti e cinque in azione, e Nozdormu unì i suoi poteri a quelli di Ysera, in un intervento che si rivelò decisivo per porre fine alla guerra.
Non lo stesso si può invece dire del più grande conflitto della storia di Azeroth, la Guerra degli Antichi, durante la quale Nozdormu risultò “disperso” in quanto intrappolato in un’anomalia temporale causata dagli Dei Antichi. Durante il periodo del conflitto, gli interessi del Senza Tempo vennero rappresentati dalla sua consorte, Soridormi, che in sua assenza aggiunse una parte dell’essenza di Nozdormu all’Anima dei Draghi, infondendole così il suo potere. Solo alla fine della guerra, dopo la distruzione del portale della Legione Infuocata, Nozdormu fu liberato dalla sua trappola. Egli assistette gli altri Aspetti Draconici nella creazione dell’Albero del Mondo a cui venne dato il nome di Nordrassil. Per la precisione, Nozdormu pose un incantesimo su quest’ultimo per assicurarsi che finché il colossale albero fosse rimasto in piedi, gli Elfi della Notte non sarebbero mai invecchiati.
Da allora, nel corso dei millenni, Nozdormu aiutò non solo innumerevoli draghi del suo Stormo, quello bronzeo, ma anche diversi mortali, come ad esempio l’ex Capoguerra dell’Orda, Thrall. Poco prima del Cataclisma infatti, il potente sciamano si perse nelle Vie del Tempo, viaggiando da un universo all’altro alla ricerca proprio di Nozdormu. Alla fine, dopo innumerevoli salti, Thrall riuscì a trovare il Senza Tempo, aiutandolo a ricongiungersi con i suoi compagni e a sventare la minaccia del drago Chromatus. Tuttavia, proprio in questa occasione, Nozdormu confessò un terribile segreto.
Un destino segnato
Il Senza Tempo aveva infatti scoperto che sarebbe stato proprio lui a cadere vittima della corruzione degli Dei Antichi diventando Murozond il creatore e leader dello Stormo Infinito, gli acerrimi nemici dello Stormo Bronzeo. E lo stesso Nozdormu ebbe modo di affrontare il suo alter ego corrotto in una versione distorta di Azeroth, chiamata Fine dei Tempi, raggiunta nel corso di una missione per recuperare l’Anima dei Demoni affinché quest’ultima venisse utilizzata per sconfiggere definitivamente Alamorte. Alla fine dello scontro con Murozond, Nozdormu si mostrò addolorato che quello fosse il suo destino, ma allo stesso affermò che tutto ciò che contava era che Azeroth fosse al sicuro, adempiendo così al suo dovere di Aspetto. Intanto, ancora oggi il momento esatto del cambiamento del Senza Tempo resta un mistero…
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