L’appuntamento di questo mese con i Dischi di Norgannon ci porta alla scoperta di uno dei luoghi più importanti ed allo steso tempo affascinanti di tutta Azeroth. Un luogo pieno di storia, ma anche di misteri e magia… la Torre di Karazhan.
Le Origini
La storia di questa imponente e sinistra struttura iniziò millenni fa, con un’esplosione causata da un’eredar di nome Sataiel, inviata su Azeroth da Sargeras con lo scopo di mieterne le anime. Ella scatenò il potere della falce Ulthalesh che devastò la regione di Valico Ventomorto, drenando la forza vitale non solo della stessa regione, ma anche dei suoi abitanti, atto che indebolì il tessuto della realtà del Valico. La stessa Sataiel venne comunque uccisa dopo un’epica battaglia dall’umano Scavell, il quale ricopriva allora il ruolo di Guardiano.
La Torre venne costruita in segreto molto tempo dopo, dalla Guardiana Aegwynn (per saperne di più vi rimandiamo al nostro articolo) circa seicento anni prima dell’Apertura del Portale Oscuro, dopo che quest’ultima divenne sempre più paranoica ed ostile nei confronti dei suoi compagni del Concilio di Tirisfal, cambiamento causato dall’oscura influenza che lo spirito di Sargeras esercitava su di lei.
La Torre fungeva sia da rifugio dal Concilio che da canale per le potenti linee di faglia nella regione, attraverso le quali Aegwynn poteva sottrarre energia a seconda delle necessità.
La Torre degli intrighi
Durante la Prima Guerra, la torre fu abitata da Medivh (figlio di Aegwynn), il suo maggiordomo Moroes, una cuoca dal nome sconosciuto, e dall’allora apprendista del Guardiano, Khadgar. Sebbene Medivh fosse il più grande mago del suo tempo ed all’inizio desse diverse feste nella sua dimora, egli era sin dalla nascita segretamente posseduto dallo spirito oscuro di Sargeras, il Titano Oscuro, creatore della Legione Infuocata.
Attraverso Medivh, Sargeras pianificò la costruzione e l’apertura del Portale Oscuro, creando un collegamento spaziotemporale tra il Guardiano ed un orco stregone del pianeta Draenor, Gul’dan, permettendo così all’Orda di condurre una guerra contro i regni di Azeroth. Quando già il conflitto con l’Orda era iniziato, la Torre accolse anche un altro ospite, Garona la Mezz’orchessa, la quale risiedette qui nelle vesti di emissario dell’Orda.

Una delle caratteristiche di Karazhan è certamente, come abbiamo già detto, la grande quantità di magia di cui era impregnata e circondata la Torre. A causa della realtà indebolita della regione e di questo forte potere magico, in quei giorni molte strane ed inquietanti visioni si annidavano all’interno di Karazhan, tanto che Moroes arrivò persino ad indossare dei paraocchi per evitare di vederle.
Fantasmi e Maledizioni
Intanto, mentre la guerra progrediva, Medivh combatté contro lo spirito di Sargeras. Il conflitto furioso all’interno del mago lo condusse alla fine ad una totale follia, finché il suo amico d’infanzia, Anduin Lothar, aiutò il giovane apprendista Khadgar nell’assaltare Karazhan e nell’uccidere il loro ex compagno, ormai completamente posseduto dal Titano Oscuro.
Da quel giorno, una terribile maledizione ha pervaso sia la Torre che le terre circostanti, proiettando una pallida oscurità sul Valico Ventomorto e nella regione che ora è conosciuta come Boscovespro. La stessa Torre venne “invasa” da fantasmi che ne avevano calcato il suolo nelle varie occasioni. Essi si trovarono così all’interno di un loop temporale credendosi ancora vivi e sempre nell’attesa del ritorno di Medivh, che ovviamente, non sarebbe mai avvenuto.
Dopo la caduta di Karazhan, il Kirin Tor, l’ordine di maghi che governava la città di Dalaran, inviò un gruppo di suoi rappresentanti per perquisire la Torre e sequestrare tutti gli oggetti appartenuti al Guardiano, ufficialmente per “scopi accademici”. Fu allora che Atiesh, il leggendario bastone di Aegwynn e di Medivh fu rinvenuto e riportato alla città magica.
I Tempi Recenti
Qualche tempo dopo, a seguito dell’apertura del Portale Oscuro ad opera del demone Kazzak, la Torre di Karazhan si sigillò, ma prima della chiusura gli agenti demoniaci della Legione Infuocata arrivarono in questo luogo guidati dall’eredar Malchezaar e ne presero possesso. Comunque, gli avventurieri dell’Orda e dell’Alleanza fecero irruzione nella torre, sconfiggendo i suoi spettrali abitanti e Malchezaar stesso.

Anni più tardi, subito dopo aver assistito al ritorno della Legione per la sua terza invasione di Azeroth, Khadgar ritornò a Karazhan per cercare qualche informazione sui demoni nell’immensa biblioteca del Guardiano. Fu così avvicinato dallo spirito di Medivh il quale esortò il suo ex apprendista a realizzare il suo destino, diventando il nuovo Guardiano di Azeroth. Khadgar, tuttavia, rifiutò e lo spirito si rivelò essere, in realtà, un nathrezim. L’arcimago lo sconfisse affermando che Karazhan non sarebbe mai diventata un territorio dei demoni.
Karazhan, e soprattutto la sua immensa biblioteca, resta ancora oggi uno dei luoghi più misteriosi di Azeroth. In particolare citiamo un tomo, il quale fa riferimento al grande complesso titanico di Ulduar, a testimonianza della grande conoscenza custodita all’interno di questa Torre così affascinante.
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