L’annuncio di World of Warcraft Classic alla Blizzcon 2017 aveva a suo tempo lasciato la community con un misto di emozioni: tra lo stupore, emozione e nostalgia quell’annuncio aveva smosso i fan di WoW come poche cose erano riuscite a fare.
La possibilità di mettere mano, legalmente, su una versione pienamente funzionante del gioco base ha fatto andare in visibilio una buona parte della “vecchia guardia” di World of Warcraft, compreso il sottoscritto.
Come parte del Biglietto Virtuale si poteva scaricare e giocare da casa la Demo di WoW Classic, e insieme ad alcuni membri della Redazione ho passato una decina di ore sui server classici.
Ciò che state per leggere non è una recensione, bensì una raccolta di riflessioni personali da parte di chi ha giocato la Demo di WoW Classic. Se desiderate informazioni dettagliate su WoW Classic leggete il resoconto del panel dedicato.
È semplicemente vanilla
Scritta questa frase si potrebbe chiudere l’articolo in quanto essa racchiude in pieno l’esperienza della Demo, ma non ci limiteremo a questo.
L’esperienza della Demo ci permette di tornare indietro di quasi 14 anni, World of Warcraft venne infatti rilasciato il 23 Novembre 2004. Io all’epoca ero presente e ho potuto rivivere quella che era l’esperienza di gioco di allora.
In questi anni i cambiamenti avvenuti nel gioco hanno rivoluzionato e sconvolto l’esperienza originale, che però vissuta oggi può risultare frustrante.
WoW Classic è un gioco “vecchio”, con meccaniche vecchie e pensato per una tipologia di giocatori diversa dalla versione moderna. Questo non è necessariamente un difetto, dato che ai tempi il gioco conquistò un numero inaspettato di giocatori.
Ciò che colpisce è sicuramente la cura che il team ha messo nel riproporre l’esperienza del vanilla il più fedelmente possibile, a partire dalla schermata di login, passando per la schermata di creazione del personaggio fino a all’interfaccia di gioco.
Le peculiarità della nostalgia
Chi ha giocato a suo tempo al gioco originale non può non provare una grande emozione nel ritornare a vivere quelle esperienze.
Pur con tutti i suoi difetti (sì World of Warcraft aveva dei difetti anche nella sua versione originale checché ne dicano i fanatici nostalgici) l’esperienza risulta genuina per quanto estremamente diversa da quella presente nel gioco Live.
Una volta entrati in gioco si noterà subito che l’interfaccia è diversa e che molti dei miglioramenti e semplificazioni non sono presenti. Questo sicuramente farà demordere molti giocatori che il Vanilla non l’hanno mai provato.
L’assenza del tracciamento delle missioni, di una zona visibile sulla mappa in cui andare a completare le missioni, il non veder evidenziati sulla minimappa i PNG che forniscono le missioni sono “mancanze” che si notano.
Nonostante questo l’esperienza risulta gradevole se vissuta in relax. La grafica e i modelli originali offrono comunque paesaggi molto belli, complice un sistema di illuminazione aggiornato e texture più pulite rispetto a quelle che ricordavamo.
Giocare a WoW Classic non è facile, non si tratta solo di mancanza di strumenti o migliorie ma anche di meccaniche diverse: scordatevi di poter lanciare abilità senza preoccuparvi del Mana, o di poter aggredire più di due mob insieme.
Girare per il mondo richiede strategia e molta attenzione e la maggior parte dei combattimenti vanno affrontati utilizzando l’attacco automatico.
La gestione delle risorse e della propria vita è molto importante, utilizzare cibi e pozioni per rigenerare Mana e Salute dopo ogni mostro ucciso è assolutamente necessario.
Senza contare i piccoli dettagli da Gioco di Ruolo, che sono stati rimossi nel corso degli anni. Amici Cacciatori se andate in giro senza frecce difficilmente ucciderete qualcuno. Tenere la propria borsa delle munizioni sempre rifornita richiede tempo e tanta, tanta pazienza.
Anche gli Sciamani hanno il loro da fare, tenersi in borsa i vari Totem potrebbe non essere così semplice. Sono pur sempre slot delle borse occupati, senza contare che le barre delle azioni non sono sufficienti a contenere tutti e 21 i Totem che possono essere usati.
I veri pregi… e le vere emozioni
La prima cosa che sono andato a guardare aprendo la Demo è stato l’albero dei talenti e lì lo shock nostalgico è stato forte.
Se non lo avete mai visto, ovvero se avete cominciato a giocare dopo il 2014, l’albero dei talenti presente sarà la tra le cose che vi lasceranno più spiazzati. Si tratta effettivamente di un albero, con punti ottenuti ad ogni nuovo livello da assegnare in diversi rami. Non esiste un vero e proprio cambio di specializzazione in quanto i punti che avete li potrete assegnare a vostra scelta su ognuno degli alberi presenti, uno per ogni specializzazione.
Questo sistema a detta di molti vecchi giocatori risultava più “divertente” in quanto permetteva più personalizzazione. Sicuramente si ha l’impressione di avere più scelta rispetto al sistema attuale, ma come sempre accade una volta compresi quali sono i “talenti” migliori la maggioranza dei giocatori utilizza quelli.
Un’altra croce e delizia di molti sono i punti abilità con le varie tipologie di armi. Queste abilità aumentano man mano che si utilizza un determinato tipo di arma. Più alta è la nostra abilità più probabilità abbiamo di colpire il nemico evitando quindi che questo schivi o pari il nostro attacco con l’arma. Accumulare questi punti risultava spesso lungo e tedioso, soprattutto se dovevate farlo per più armi o se volevate arrivare al massimo anche con l’attacco senza armi.
Altra grandissima differenza rispetto alla versione attuale del gioco è la presenza delle Resistenze. Questi valori, presenti sui pezzi di equipaggiamento, determinavano una mitigazione di un determinato tipo di danno. Un pezzo con resistenza ai danni da Natura riduceva appunto i danni da Natura subiti. Affrontare un boss che infligge ingenti danni da Gelo senza avere un equipaggiamento per mitigare questi danni portava solo alla vostra morte. Vero Zaffirion?
Ma vale davvero la pena giocarci?
Concludiamo ribadendo quanto scritto ad inizio articolo, si tratta del vanilla, nulla di più o di meno. Il team ha davvero svolto un lavoro egregio nel riportare alla luce questa versione del gioco.
Il mio consiglio finale è di provare a giocarci, consapevoli però che si tratta di un gioco completamente diverso da quello di oggi. Se cercate un’esperienza rilassante e veloce il Classic non fa per voi, se invece volete la gloria e la difficoltà di un tempo è quello che state cercando.
World of Warcraft Classic sarà rilasciato nel corso dell’estate 2019 e potrà essere giocato da chiunque abbia un abbonamento di World of Warcraft attivo.
Davvero tanta roba. Lo attendo come se non ci fosse un domani , tanto quando riuscire a prendermi il set del warrior con tando di scudo e spada 1h in BRD e LBRD. Che stima …
La ciliegiona sulla torta sarebbe stata la traduzione in ITA….
Ottimo articolo, lo aspettavo!
Ottimo articolo.
Personalmente non ho più il tempo di poter giocare un Vanilla (ma a dire il vero neanche un TBC) a livelli minimamente da raid, ma sarà bello ritornare a fare le vecchie quest.
A tutti gli Shaman: ogni volta che cambierete spec, ricordatevi che DOVRETE riskillare le armi
Chissà se gli oggetti per la Trasmogrifazione sarà collegato all’Account (quindi per tutti i personaggi) come pure le cavalcature che non sono più disponibili nella versione attuale.
Speriamo in una cosa simile che farebbe gola a quelle persone che amano i set e le cavalcature antiche.